Non si sa mai

Commedia tormentata che ha visto i primi natali nel 2001, ma successivamente rivista fino alla stesura finale nel 2024.

Indicazioni Specifiche
Scheda Commedia
Genere COMMEDIA
Lingua Italiano e dialetto Siciliano
Atti TRE
Anno stesura 2001-2023
Prima rappresentazione Teatro Comunale "Turi Scalia" di Trecastagni 18/02/2021 (con la regia dell'autore)
Personaggi Totali 11 uomini: 7 Donne: 4
Personaggi necessari 10 uomini: 6 Donne: 4

 

Breve sinossi

Non si sa mai, espressione usata nel nostro vissuto quotidiano per indicare l’incertezza del futuro e di quello che può accadere, ma anche di chi si cela dietro una maschera. Coscienti di tale situazione, pronunciamo queste parole con smodata semplicità.

La vicenda della nostra storia si svolge in un paese qualunque, in qualsiasi epoca. Il protagonista è Andrea Crusca, ricco imprenditore e scapolo, convinto che con i soldi può ottenere tutto; basta una mazzetta di banconote e il gioco è fatto. Il denaro gli dà il diritto di comandare e di assumere forme di arroganza e presunzione. Un equivoco, tuttavia, lo porterà a rivedere le sue convinzioni e a sperperare tutto il denaro posseduto. L’accaduto, però, gli farà scoprire quanto è importante la vita. Naturalmente i soldi attirano anche truffatori che vestono abiti inimmaginabili! Così come la cameriera o le avventrici (Nella Sorba e Carmen) che non nascondono la loro natura. O il garzone Gioacchino, da normale sempliciotto a “ghiottone” di mance. O il disonesto assessore. Infine, gli amici, che si prendono gioco del cavaliere.

La commedia si sviluppa su due temi strettamente correlati: i soldi e le incertezze della vita. I personaggi rappresentano i diversi modi di fare soldi, onesti e disonesti, ma anche a quanto il denaro si rivela inutile in alcune circostanze.

L’estensione del significato della locuzione “non si sa mai” ci porta anche a ragionare su un concetto filosofico su cui tanti studiosi, a partire dai filosofi greci, hanno espresso il loro pensiero: la realtà è quella che vediamo o è tutta una finzione? Gli oggetti hanno la forma così come la interpreta il nostro cervello? Le persone le vediamo così come sono o nascondono una essenza diversa? Queste domande, così profonde, se esternate a chi ci sta vicino, suscitano in chi ci ascolta un pensiero: costui è pazzo!

Questo è quello che accade a Ciccio Crusca, fratello del protagonista, considerato pazzo proprio perché vede in modo diverso la “realtà” (pazzia).

La società considera pazzo chi non vede come noi, chi la pensa diversamente, chi percepisce in modo diverso la realtà, chi compie azioni che sono ritenute al di fuori della “normalità”. E così diventa fantasma, invisibile agli occhi sociali. Diventa un’insignificante forma apparente che non ha alcuna comunicabilità.

Il pazzo è veramente pazzo o siamo noi che non riusciamo a cogliere ciò che egli percepisce?

Viva vita!